Cristina Bizzarri
- 21/09/2013 17:19:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Mi ha colpita subito il nome, che anche nel mio immaginario, oltre al significato di "anima", associo da anni alla parte più vera e significativa di me. Il racconto narra del passaggio da una dimensione a unaltra, e sembra quasi che sia lui a prenderti la mano e a indicarti il ritmo, le variazioni della luce, le sfumature che piano piano va assumendo sia nellanimo della protagonista che nel paesaggio intorno - che va assottigliandosi fino a scomparire, a traslarsi in un "oltre" in cui, finalmente, Alma ritrova quello che sembrava perduto per sempre. Il linguaggio che qui adoperi come mezzo per trasportare il lettore lungo questo percorso iniziatico - dove appunto la fine terrena non è altro che un inizio - risponde perfettamente allatmosfera di opacità nebulosa, di semi-trasparenza attraverso cui occorre "viaggiare", una sorta di stato crepuscolare della coscienza. La sensazione di trovarsi in un luogo indefinito è la stessa che si prova quando si è di fronte a un "trompe loeil", e tutta la narrazione mantiene questa tonalità ambigua, salvo rivelare, nel finale - ma anche qui con una pietosa delicatezza, attraverso due voci esterne - quello che per chi guarda dal di fuori è il mero dato reale. La tua scrittura piana,armoniosa e fluida trova una splendida realizzazione in questi tuoi racconti brevi.
|